Prima parte dell’intervista ai Consulenti di SarchBrain. Rispondono alla domanda relativa all’importanza di un approccio SEO nelle fasi di un progetto Web: Maurizio Petrone e Enrico Altavilla.
Durante lo IAB Forum 2009 di Milano è stata ribadita l’importanza di un approccio SEO fin dalle prime fasi di un progetto Web. Cosa ne pensate, e in quali fasi progettuali sono fondamentali secondo voi la consulenza e l’intervento di un SEO?
Maurizio Petrone:
Premesso che anche per l’attuazione della SEO vale la massima “meglio tardi che mai”, il momento migliore per intervenire resta senza dubbio la fase di progettazione.
A livello tecnico è “quasi” indifferente intervenire prima o dopo, però aggiustare qualcosa a posteriori costa molto di più:
- in termini di costo del lavoro dell’IT
- a livello di verifiche ed impatto di eventuali errori di implementazione
- a causa del mancato guadagno per periodi di tempo considerevoli
- per via dell’impossibilità pratica di effettuare interventi troppo complessi o invasivi
Per contro, un investimento in SEO nelle fasi iniziali è ripagato dalla certezza di operare nel modo migliore, e in un costo molto minore degli interventi (visto che il sito è comunque in lavorazione).
Anche in fase di restyling o di riorganizzazione di un sito web, consiglio di consultare un SEO prima di terminare il lavoro (e di rendersi conto, sulla propria pelle, che le modifiche attuate hanno ripercussioni sulla visibilità online: alzino la mano quanti hanno già vissuto questa situazione).
Purtroppo in Italia questa mentalità non è ancora molto diffusa, ma mi auguro che saranno sempre più clienti che ci interpellano in fase progettuale, piuttosto che dopo aver realizzato il sito.
Enrico Altavilla:
Finché il SEO verrà visto come un pacchettino da poter aggiungere o togliere a piacimento e in qualsiasi momento nel calderone degli investimenti di marketing e del media mix, allora le aziende rischiano di ottenere dal SEO benefici limitati e solo a breve o medio termine.
Alcune aziende più evolute e che vedono nell’online un canale strategico (o il principale) per il proprio business, hanno compreso che il SEO va prima acquisito come approccio e filosofia e solo dopo eventualmente acquistato come un servizio.
Se il New York Times fa formazione SEO anche agli editori della versione cartacea del giornale, c’è una ragione valida. Ma questa comprensione è difficile da raggiungere, perché richiede una concezione del search marketing diversa da quella diffusa.
Non c’è dubbio che inquadrare il SEO esclusivamente come uno dei tanti canali di acquisizione porta ad una sua gestione più comoda: è più facile da capire per chi è abituato ad “acquistare pubblicità”, è più facile quantificarne i benefici e calcolarne il ROI.
Però in questo modo si perde l’opportunità di sfruttare il SEO per quello che realmente è: uno strumento in grado di apportare benefici nel lungo termine in azienda, integrandolo sin dall’inizio nelle strategie di marketing, addirittura in fase di progettazione del business plan, quando possibile.
Se la cultura dell’ottimizzazione appartiene al DNA di un’azienda o di un progetto, i benefici che ne derivano vanno ben oltre quelli raggiungibili svolgendo attività SEO solo successivamente, magari cercando di innestarle in un organismo intrinsecamente poco compatibile con i motori di ricerca.
Infine, uno dei tanti benefici che derivano dalla consulenza SEO in fase preliminare è che i professionisti del SEO sono tra le figure professionali più inclini (o “costrette”, se volete) ad acquisire esperienza in tanti ambiti diversi: web marketing, usabilità, comunicazione, infrastrutture tecnologiche, ecc. Questa conoscenza allargata può far comodo sopratutto in fase di nascita di un progetto.