Terza parte dell’intervista ai Consulenti di SarchBrain. Rispondono alla domanda relativa alle migliori strategie per incrementare la Link Popularity di un sito Maurizio Petrone e Giacomo Pelagatti.
La Link Popularity è considerata da sempre uno dei fattori off-site più importanti ai fini del posizionamento. Quali sono a vostro avviso le migliori strategie per incrementare la Link Popularity di un sito, e quali sono i criteri per valutare e selezionare i siti dove concentrare un’attività di Link Building?
Maurizio Petrone:
Le strategie cambiano da settore a settore, è impossibile indicare quelle migliori una per una.
Se devo indicare le mie preferite: controllare gli errori 404, incoraggiare al link direttamente nel copy delle pagine informative, rispondere (senza spammare) alle richieste pertinenti espresse online, intrattenere relazioni con blogger e webmaster del settore, inviare richieste dirette (senza mai dimenticare di personalizzarle, evidenziando i benefici per il destinatario).
In merito ai criteri per la selezione, per cominciare consiglio la consultazione di questo documento, che indica il peso dei singoli fattori riguardanti il singolo link, la pagina ed il dominio di appartenenza.
Il documento (in inglese, purtroppo) non è completo, ma i contenuti che riporta sono ancora validi, a distanza di due anni dalla pubblicazione.
Andrebbero poi tenuti in considerazione fattori come:
- il tempo per cui un link (o la pagina che contiene il link) mantiene la propria visibilità
- la “stabilità” del link (es. rischio che venga reso nofollow o eliminato, che il sito venga penalizzato o chiuso, e via dicendo)
- l’incremento prevedibile del numero di link presenti sulla pagina nel tempo
- la possibilità di modificare il link in futuro
Il discorso potrebbe andare avanti ancora a lungo, ed ovviamente bisogna considerare che non tutto può essere sotto il nostro controllo.
Giacomo Pelagatti:
Suonerà come un’ovvietà, ma la strategia di link building più efficace è quella che ha per obiettivo primario farsi linkare naturalmente dagli utenti. :-)
Questo perché un link acquistato, barattato, o semplicemente richiesto e concesso non avrà mai lo stesso peso di un link che viene elargito spontaneamente perché davvero rilevante: così come non ha lo stesso valore per gli utenti, non l’ha nemmeno per i motori di ricerca, per i quali la rilevanza e utilità per l’utente è il fine primo da soddisfare.
Il miglior investimento che si possa fare è dunque quello di rendere i propri contenuti linkworthy, cioè -letteralmente- degni d’esser linkati (e possibilmente condivisi).
Per non vanificare parte dell’investimento, è però fondamentale assicurarsi che sia non solo tecnicamente possibile, ma anche estremamente facile per l’utente medio creare e condividere un link ai contenuti del proprio sito: anche questo dovrebbe essere ovvio; tuttavia, sono ancora troppi i siti che presentano contenuti di altissima qualità ma semplicemente impossibili da bookmarkare, linkare o condividere.
Mi piace l’approccio di Giacomo, anche secondo me il “Link baiting” è il santo graal del posizionamento, per via delle difficoltà oggettive che presenta e dei risultati che promette.
11/12/09 16:21 - Link
Ciao Sergio, in realtà non ho detto nulla di nuovo… :-)
Hai perfettamente ragione quando dici che pensare a una strategia per attrarre link spontanei è difficile, soprattutto per chi è abituato a non guardare oltre il proprio naso. Spesso facendo link building si pensa ai benefici a breve termine, e non a quelli a lungo termine, che richiedono un lavoro di progettazione incentrata sull’utente.
15/12/09 22:14 - Link
Evidentemente un approccio del genere non può essere indicato per qualsiasi tipologia di sito internet come dice bene Maurizio. Ad esempio nel caso di un e commerce ti voglio vedere a costruire contenuti che stimolino link spontanei..Non è sicuramente la cosa più facile del mondo.
22/03/10 12:12 - Link