I Rischi del Web Marketing Fai da Te – Terza Parte

Terza ed ultima parte del Post dedicato ai “Rischi del Web Marketing Fai da Te“.

Dopo aver trattato i principali rischi del Fai da Te in ambito Search Marketing e Social Media Marketing, concludo con l’Email Marketing e la Web Analytics.

Email Marketing

Il primo rischio connesso alle attività di Email Marketing Fai da Te in ambito aziendale, è quello di non fare Email Marketing, ma di fare Spam ;-)

Esiste per fortuna una normativa che impone l’invio di email commerciali solo a chi ne ha fatto espressamente richiesta. Inviare quindi centinaia di email non richieste, ad indirizzi recuperati in Rete, oltre ad essere piuttosto illegale, farà percepire le comunicazioni dell’azienda esattamente allo stesso livello delle fastidiose email di Spam.

Il secondo rischio, è quello di fare Email Marketing utilizzando strumenti inadeguati: un conto è utilizzare il proprio client di posta per le normali comunicazioni via email, tutt’altro conto è utilizzarlo per l’invio massivo di comunicazioni ad utenti e clienti.

Non c’è peggior soluzione Fai da Te, dell’invio di svariate decine di email commerciali, mantenendo tutti gli indirizzi dei contatti in chiaro nel campo CC.

Terzo rischio, non effettuare invii di Test e supporre che l’email inviata venga visualizzata correttamente da tutti i contatti.

Se già realizzare siti web compatibili con i principali Browser (compresi quelli datati), non è semplice, realizzare Email perfettamente compatibili con i principali Client di Posta (Microsoft Outlook 2003, Microsoft Outlook 2007, Microsoft Outlook 2010, Microsoft Outlook Express, Windows Mail, Windows Live Mail, Mozilla Thunderbird, Apple Mail…) e le principali Web Mail (Gmail, Yahoo!, Live, Virgilio, Alice, Tiscali, Libero…) è ancora più complicato.

Come si può quindi sperare che un template di un’email realizzato in autonomia, utilizzando il proprio client di posta o peggio Microsoft Word, possa essere visualizzato correttamente con svariati Client di Posta e numerose Web Mail, senza aver prima effettuato un invio di test ad ognuna di queste applicazioni?

Il quarto rischio, è quello di non personalizzare e profilare adeguatamente le comunicazioni, utilizzando per ogni invio un unico ed indifferenziato elenco di contatti.

Il mancato utilizzo di un Database di contatti profilabili in base a diversi fattori (ed esempio: tipologia di cliente, argomenti di interesse, zona geografica) aumenta considerevolmente il rischio di inviare comunicazioni di scarso interesse per una parte dei destinatari.

Giusto per citare due esempi: inviti last minutes per eventi locali, inviati anche a clienti distanti centinaia di Km, o in ambito turistico, proposte soggiorno per weekend romantici inviate anche agli organizzatori di meeting e congressi.

Ultimo rischio dell’approccio Fai da Te, pensare che le attività di Email Marketing si concludano con l’invio delle email, ignorando la possibilità, o meglio la necessità, di monitorare le statistiche relative ad ogni invio.

Statistiche che consentono di monitorare l’andamento di ogni spedizione, evidenziando problemi di spedizione/ricezione (email non consegnate), o eventuali errori di comunicazione (email recapitate ma non aperte, link all’interno delle email ignorati dagli utenti).


Web Analytics

Il rischio più grande connesso al Fai da Te in ambito Web Analytics, è quello di ignorarne completamente l’esistenza. Ho visto siti aziendali senza uno strumento o una piattaforma attiva, o situazioni non meno drammatiche dove lo strumento c’era, ma nessuno si era mai preoccupato di ricordarsi (o di farsi dare) le credenziali per accedervi.

Il secondo rischio è quello di avere uno strumento di monitoraggio attivo, ma configurato o implementato in modo scorretto, magari con il codice di tracciamento non presente in tutte le pagine del sito.

In questi casi, il problema è facilmente individuabile quando lo strumento non raccoglie alcun dato, ma quando lo strumento raccoglie dati solo parziali o sfalsati, inutili e fuorvianti ai fini di una corretta analisi, l’individuazione del problema in autonomia diventa più difficoltosa.

Il terzo rischio è quello di misurare solo gli aspetti più superficiali del traffico web, limitandosi nella maggior parte dei casi al numero di visitatori e ignorando altri aspetti più importanti (sorgenti di traffico, parole chiave, pagine di ingresso e di uscita, percorsi di navigazione, traffico per pagina e tassi di abbandono…).

Nell’approccio Fai da Te, viene inoltre quasi sempre ignorata la possibilità (e di conseguenza l’utilità), di monitorare e analizzare informazioni molto più strategiche, come Conversioni e Azioni Rilevanti, che permettono di misurare concretamente l’andamento dei un sito web e l’effettivo ritorno delle diverse attività di web marketing.

Ultimo rischio, quello di non aver tempo per consultare i dati con la dovuta frequenza.

Se è vero che la Web Analytics permette di evidenziare criticità e opportunità di miglioramento, consentendo di intraprendere tempestive azioni correttive o migliorative, è anche vero che scoprire queste informazioni con mesi (e mesi) di ritardo, ne riduce drasticamente l’utilità.


Si conclude con quest’ultima parte il lungo post dedicato ai rischi del Web Marketing Fai da Te, con la speranza di essere riuscito quantomeno a sollevare qualche dubbio a chi si accinge ad improvvisare attività di Web Marketing in ambito aziendale ;-)

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1 Commento a "I Rischi del Web Marketing Fai da Te – Terza Parte"

  1. nadia

    le spiegazioni dei concetti di base del mio settore d’interesse, sono state valutate esaurienti, chiare ed efficaci.

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